mercoledì 15 ottobre 2014

ANALISI LE BIANCHE SCOGLIERE DI RUGEN

Questo quadro è un olio su tela, misura 90x70 e venne dipinto da Caspar David Friederich fra il 1818 e il 1819.
Il dipinto rappresenta un momento vissuto durante la sua luna di miele in Germania con Caroline Bommer. E’ ormai accertato che le persone ritratte nel dipinto siano la moglie Caroline (seduta a sinistra), il fratello di lei (in piedi a destra) e Friederich stesso (inginocchiato al centro).
Soggetto del quadro sono le scogliere di Rugen, che si trovano su un’isola tedesca nel Mar Baltico, e che qui sembrano aprirsi per offrire allo sguardo una "fuga" verso l'infinito.
Caroline, seduta a terra con un abito rosso, sembra trovarsi pericolosamente in bilico sul precipizio che si stende sotto di lei e ha il braccio teso, come ad indicare qualcosa che si trova più in basso.
Suo fratello Christian è invece ritratto alla destra del quadro, anch’egli si trova sull’orlo del crepaccio e ha i piedi appoggiati su un piccolo arbusto come se volesse proteggersi da un’eventuale scivolone. La figura di Friederich è disposta centralmente nel dipinto. L’uomo è ritratto in ginocchio sul terreno, sporto in avanti nell’atto di guardare ciò che ha catturato l’attenzione della moglie. La sua posizione è la più pericolosa di tutte e l’uomo, probabilmente conscio del rischio che stava correndo, prima di sporgersi si è tolto il cappello e ha appoggiato il bastone sul terreno al suo fianco.

Protagonista del dipinto è la natura, che si stende magnifica di fronte ai personaggi- spettatori che la osservano. Le rocce, alte, bianche e spigolose, contrastano con il mare sottostante che è invece calmo, dipinto con colori che vanno dal verde, all'azzurro, al rosa. Nello specchio d'acqua sono visibili due minuscole imbarcazioni bianche. I rami si chiudono intorno al paesaggio, formando quasi una cornice naturale in cui i tre protagonisti diventano spettatori di qualcosa che va oltre ciò che noi possiamo vedere. Il loro atteggiamento, in parte incosciente, rivela una curiosità che Friederich è riuscito a instillare anche in coloro che vedono il dipinto.
Il quadro, oltre a questa dimensione “reale” offre anche una lettura più profonda: i tre sono colti in bilico sul vuoto, la loro posizione sottolinea la caducità dell’esistenza umana, quel filo sottile che lega insieme la vita e la fine di essa. Tutto sembra protendersi verso il precipizio, così come l’artista si è sempre sentito spinto verso un infinito che però non è possibile raggiungere (ricerca del sublime, tema tipicamente romantico).


3 commenti:

  1. L'uomo romantico sembra, in apparenza, non essere ambizioso per la propria formazione e non si spinge nel passato oltre il Medioevo. Sembra accontentarsi di un presente che ama criticare perché MADRE-MATRIGNA, ma preferisce abbandonarsi all'angoscia . Vive una propria coscienza FRAGILE, immatura.
    E nel dipinto lo evidenzia: la donna vive un proprio rischio fisico (essendo in bilico su un precipizio, tuttavia non si sposta, invitando l'uomo di centro a spingersi e a vivere un gravoso rischio. L'uomo sembra maggiormente attento nel salvaguardare la propria incolumità, tuttavia non reagisce per modificare la situazione, ma non potrà mai vedere ciò che vede la donna, dati i due diversi punti di osservazione. L'avventatezza della donna trascina l'incoscienza dell'uomo verso circostanze pericolose. Stupiti, ma non coraggiosi nell'affrontare i dilemmi delle esperienze.
    La coscienza romantica è ferma, statica, legge una realtà sofferente e vuota anche laddove non c'è pathos, laddove è viva la passione.

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  2. La Natura fisica offre possibilità infinite di viverla nella sua magia che gratuitamente offre. La natura umana, nella sua finitezza non riesce nè a penetrala, nè a possederla se non appena in superficie, poiché non si sente con essa parte integrante della realtà circostante intesa come esseri viventi, oggetti ed eventi.

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  3. sono molto interessata , e ben specifico complimenti

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