martedì 27 agosto 2013

TEMA SULLE FIGURE FEMMINILI NELL'ODISSEA

Come sappiamo le donne nell'antica Grecia non erano molto considerate: non potevano mescolarsi con gli uomini e prendere parte alla vita pubblica. Storicamente pochissime fra loro ricoprirono ruoli importanti perché il mondo era quasi totalmente dominato dagli uomini.
Invece, le donne descritte da Omero non sono relegate sullo sfondo, ma sono parte attiva della vicenda, dimostrando carattere e saggezza, riuscendo ad affascinare gli uomini e a controllarli (almeno in parte!).
C'è un forte atteggiamento femminile nell'Odissea, tanto che alcuni studiosi ritengono che sia stata proprio una donna, o un gruppo di donne, ad averla scritta.
La ninfa Calipso accoglie Ulisse
Intanto, va detto che è proprio a causa di una donna, Elena, che inizia la guerra di Troia; è per tornare da Penelope che Ulisse dovrà superare moltissime prove durante il suo viaggio e che sarà una dea, Atena, ad aiutarlo nel ritorno.
Elena è la ragione per cui molti guerrieri greci lasciano le loro case e le loro famiglie,  rischiando la vita per andare a combattere a Troia. Elena e la sua bellezza, che tanto aveva affascinato Paride, e che portò, fra gli altri, anche Ulisse lontano dalla sua patria, lontano da una moglie che amava, da un figlio ancora piccolo e da un padre ormai anziano.
Le dee omeriche hanno ruoli molto forti e "di controllo". La più potente fra loro è sicuramente Atena che troviamo coinvolta nell'intera narrazione e che è di fondamentale aiuto per il ritorno a casa di Ulisse: senza il suo intervento, probabilmente, egli non avrebbe mai potuto lasciare l'isola di Calipso ne' raggiungere Itaca e salvare il suo trono dalle pretese dei Proci.
Poi c'è la ninfa Calipso, abbastanza affascinante e potente da riuscire a tener prigioniero Ulisse per molti anni nell'isola di Ogigia. Se Ulisse, anche grazie all'intervento di Atena, non avesse sentito così tanto la nostalgia di Penelope, forse sarebbe rimasto con Calipso, acquistando, fra l'altro, l'immortalità che gli era stata promessa.
Ma anche fra le donne mortali ci sono caratteri forti e saggi: ne sono esempio le figure di Arete e Nausicaa.
Ma è soprattutto Penelope a sorprenderci: ad una prima lettura potrebbe sembrare una donna mite e fin troppo paziente, soprattutto con i Proci. In realtà si dimostrerà molto intelligente illudendo i pretendenti al trono per molto tempo, con la scusa di dover tessere un sudario per Laerte prima di poter scegliere un nuovo sposo. Il suo tranello, disfare nottetempo la tela intessuta di giorno, verrà infine scoperto dai Proci provocandone l' ira. Anche dopo il ritorno di Ulisse, comunque, Penelope si dimostrerà saggiamente cauta: invece di gettarsi subito fra le sue braccia, lo metterà alla prova riguardo al loro talamo nuziale così da essere sicura che quello sia proprio suo marito e non un impostore.
Si può concludere dicendo che senza queste tre donne fondamentali, Elena che provoca la guerra, Penelope che rappresenta l'amore vero e Atena, con il suo aiuto divino, l'intera vicenda di Ulisse non sarebbe stata possibile.

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